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Herbarie: le chiamavano streghe
Marzo 7, 2020 @ 9:00 pm - 11:00 pm
HERBARIE: LE CHIAMAVANO STREGHE
Regia: Ivan Vincenzo Cozzi
Con: Claudia Fontanari, Brunella Petrini, Elena Stabile
“Herbarie. Le chiamavano streghe” è frutto di un lavoro di ricerca sulla figura ancestrale della domina herbarum, l’erborista del popolo e delle sue origini sacre.
Lo spettacolo è centrato sulla tematica storica che ha visto protagoniste le erboriste medievali, definite sagge dalla gente del popolo e streghe o ciarlatane dal potere e sulla distruzione del sapere femminile.
Sulla scena Lucia, la giovane herbaria che ha imparato a leggere e scrivere ed ora possiede il sapere della medicina naturale, ripercorre la storia della sua famiglia: della nonna Mercuria che ha tramandato alla figlia Caterina e, dunque, a lei stessa la sua sapienza.
Mercuria, Caterina e Lucia, nella loro terra sono le farmaciste che coltivano le erbe medicinali; sono le levatrici che vanno di casa in casa, sono i punti di riferimento imprescindibili per il popolo. E sono anche le “accabadore” che sanno dare la buona morte.
A spezzare il sodalizio e a cambiare il corso della storia, sarà un Inquisitore, la cui figura appare anche come una proiezione del nostro tempo, ancora permeato del risentimento della medicina dotta e maschile nei confronti di quella popolare e femminile che si avvaleva dell’ascolto del paziente e dell’esperienza diretta sul corpo.
Mercuria soccomberà, ma le altre proseguiranno il loro lavoro lento e globale che è arrivato fino a noi e si sviluppa ancora in ogni angolo, anche il più remoto, del mondo intero.
Musiche originali: Tito Rinesi
Testo originale: Silvia Pietrovanni
Adattamento: Isabella Moroni
Costumi: Rosanna Grassia rivisitati da Arianna Longardi
Si ringrazia l’atelier di Marina Sciarelli
Disegno luci/suono: Nino Mallia
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Questo ci porta da sempre a lavorare sul coinvolgimento e la collaborazione con le periferie ed i territori a rischio dove cerchiamo di realizzare progetti e sogni comuni.
Negli ultimi anni il lavoro teatrale si è incentrato sulla ricerca di un’espressività capace di accogliere e amalgamare le tecniche e le poetiche delle avanguardie storiche con i linguaggi contemporanei e sull’approfondimento di testi che possano offrire una visione diversa dell’impegno artistico e civile.